OE16!

OE16!

“ E vaii, si parte!!”

È con questa affermazione che è incominciato il nostro viaggio per lo YOTA CAMP 2016 a Wagrain- Austria che si è svolto tra il 16 ed il 23 Luglio.

Come molti di voi avranno avuto modo di apprendere attraverso vari canali ( RadioRivista, siti web, forum, passaparola tra sezioni e CR), lo YOTA (youngsters on the air) CAMP è un progetto patrocinato e supportato dalla Regione 1 della IARU per permettere a ragazzi e ragazze (under 26) di incontrarsi, conoscersi e crescere insieme in un contesto assolutamente giovanile, al momento poco comune (ma in sviluppo) nel nostro ambiente.

L’intento di questo campo estivo (il primo si è svolto in Romania nel 2011) e, del progetto YOTA in generale, è quello di rendere appetibile la passione per la radio anche ai più giovani e, di dimostrare a chi è già giovane radioamatore che non si è soli. Oltre allo YOTA CAMP vengono portate avanti varie iniziative quali lo YOTA month di dicembre durante il quale è possibile collegare stazioni xxYOTA da tutta la regione 1 e, diversi incontri nazionali ed internazionali (come durante la fiera di Friedrichshafen).

Fatta questa dovuta premessa, ecco un veloce resoconto della fantastica esperienza appena vissuta. Erano disponibili 4 posti per team, poi divenuti 5 all’ultimo momento, che abbiamo così occupato.

Il team è così composto: Luca IU3BXI 25 anni (Teamleader, Verona), Nicole IZ3XAK 21 anni (Verona), Fiodor IZ7YBG 20 anni (Bari), Gabriele IU2FQW (Milano) 17 anni, Stefano IU1GHC 17 anni (Torino).

Ci ritroviamo tutti venerdì 15 a Verona, Luca IU3BXI aveva già pensato in maniera impeccabile a tutto, ospitandoci tutti a casa sua per la notte. Sabato mattina partiamo in auto, direzione Tarvisio, da li nel giro di qualche ora arriveremo nella simpatica cittadina di Wagrain, non molto distante da Salisburgo.

Appena arrivati veniamo subito accolti nella reception, ci consegnano badges e magliette, l’organizzazione si rivela sin dal primo momento impeccabile e ben al di sopra delle aspettative. La Location è eccezionale sia da un punto di vista della struttura che del panorama.

Ci viene mostrato il calendario con le attività, non c’è tempo da perdere, il ritmo è piacevolmente serrato! Naturalmente non mancava una stazione al top, il team DP6T aveva portato il suo camion-traliccio telescopico da 40 m su cui svettava una optibeam 9 el 5 bande. Non mancavano anche vari dipoli e yagi per 144 e 50 MHz. Ranko 4O3A ha messo a disposizione dei fantastici filtri ed un triplexer. Tanto per cambiare disponevamo anche di un collegamento diretto e velocissimo con la rete wifi (5,7 Ghz) radioamatoriale austriaca (“hamnet) e di un server locale.

Dopo un breve giro di perlustrazione, qualche foto ed una decina di qso in radio, è tempo di incominciare con i workshop,

  • Videoconferenza con un ingegnere della Flex Radio System dal Texas.
  • Costruzione di una J-pole bibanda VHF-UHF con una piattina bifiliare da 240 Ohm.
  • Costruzione di una’antenna per la banda dei 20 m (14 MHz), End Fed, riutilizzando le “vecchie” bobine delle prolunghe telefoniche.
  • Beacon WSPR con Raspberry PI.
  • Introduzione alla fonia digitale (DMR, C4FM, D-STAR) e creazione di un hotspot con una DV4MINI ed un pc oppure un raspberry PI.
  • Introduzione all’hamnet e creazione di un nodo a 5,7 Ghz.
  • Introduzione all’APRS e presentazione dell’innovativo software APRSMAP by OE5DXL
  • Workshop teorico e pratico per la gestione di comunicazioni in situazione critiche.
  • Presentazione del GSM, HSDPA e per finire del 4G con l’attualissimo LTE.
  • Naturalmente potranno essere sviluppati degli artcoli tecnici a proposito di questi interessanti argomenti, anche grazie ai progetti ed al materiale didattico rilasciato dal team OE.

Ma lo yota camp non è solo radio, costruzione di antenne e lezioni più o meno teoriche; è anche e soprattutto un posto in cui fare nuove amicizie, mettere alla prova il proprio inglese e la conoscenza delle altre culture.

E, il tempo per fare ciò non è assolutamente mancato. La serata interculturale ne è solamente il momento cruciale, ogni team ha portato cibo e bevande caratteristiche del proprio paese e le ha condivise in un’atmosfera festosa e gioiosa con tutti gli altri team.

Ci sono stati tanti momenti per socializzare, andare al lago per fare un bagno e giocare a pallavolo piuttosto che a calcio o a biliardino. Oppure ritrovarsi a cena o in una saletta per discutere o continuare la costruzione di un’antenna. Di certo la stazione radio non è stata mai lasciata non presidiata ed offair!

Tutte le attrezzature costruite e le nozioni apprese andavano, però, provate e messe in pratica: quale migliore occasione se non delle gite nelle spettacolari alpi austriache? Ci siamo piacevolmente “lanciati” in escursioni in montagna per attivazioni SOTA ed abbiamo avuto l’occasione di visitare delle gelide grotte di ghiaccio ed un’antico e suggestivo castello arroccato su una piccola vetta, con tanto di clock meccanico hihi.

Nel complesso, posso tranquillamente ammettere che si è trattato di una piacevole esperienza, mi ha lasciato un ricordo indelebile che porterò con me per sempre e tante amicizie che spero di poter riuscire a coltivare nel tempo. E’ stato bello poter condividere del tempo sia con i componenti del team italiano (in fin dei conti, ci siamo conosciuti “bene” soltanto in Austria) che con quelli di tutti gli altri team; è impressionante prendere atto di quanto la radio riesca ad unire nonostante la famosa fama di “hobby solitario”, ragazzi di nazionalità diverse, caratteri diversi, idee ed esperienze diverse. Sarà, nostra premura, cercare di portare la nostra esperienza nelle nostre sezioni e anche nelle altre associazioni per poter pubblicizzare il progetto e cercare di coinvolgere altri ragazzi, siamo sulla giusta strada!

Vorrei che chi legge questo articolo riflettesse un po’ su questo aspetto, basta poco per aggregarsi e divertirsi tutti insieme, coinvolgendo anche nuovi ragazzi in una fantastica passione interdisciplinare ed interculturale quale è il radiantismo.

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